L’amore arcobaleno

Lenore Kandel nella biografia di  Dianella Bardelli Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore –  Compagnia editoriale Alberti, 2022

Lenore-Kandel

Lenore Kandel (1932 – 2009 ) poetessa famosa e apprezzata in vita, dopo la morte ha subito una specie di oblio, un insabbiamento, che l’ha allontanata dallo scenario di quegli anni che le sono stati più congeniali e fruttuosi. Il rinnovato interesse intorno alla sua figura permette di completare il quadro delle personalità poetiche del periodo beat-hippy-underground inserendosi parallelamente sulla traccia della scrittura femminile più originale, anticonformista e ribelle rispetto alle regole morali della società del tempo.

Il carattere trasgressivo delle sue composizioni col tempo si sarà forse un po’ attenuato, ma certamente inalterata si presenta la sua natura fortemente sensuale e la sincera aspirazione a diffondere la fede in un amore che innalzi oltre il genere e le razze, oltre tutte le differenze individuali e sociali.

Le sue composizioni non presentano difficoltà alla lettura, quasi si compiacciono della loro una struttura limpida e chiara. Ferma convinzione della Kandel infatti era che il lettore potesse incontrare la sua poesia in modo diretto, senza dover essere tenuto per mano o sostenuto nella comprensione da una guida che indicasse e illustrasse complessi passaggi, metafore o significazioni recondite. Nel corso degli anni probabilmente proprio questa linearità alla fine ha penalizzato la sua produzione, riducendone la portata agli occhi dei critici.

Fonte ininterrotta di ispirazione è stato senza dubbio il suo amore per Bill, uomo affascinante e di natura irriducibile; in definitiva un amore monogamo, condito di romanticismo aperto al sesso e alla sensualità con atteggiamento diretto e schietto. Con un paragone un po’ azzardato si potrebbe paragonare Lenore Kandel a una moderna Vittoria Colonna – ovviamente con le dovute differenze di nazionalità, ceto e preparazione culturale – irrimediabilmente innamorata, che fa di questo amore il fulcro della sua vita e della sua produzione artistica; una moderna Vittoria Colonna animata da ideali umanitari, stravaganze e un deciso anticonformismo.

La biografia della poetessa ad opera di Dianella Bardelli viene a riproporre e insieme a completare il quadro di un periodo di ideali e di speranze che, con gli occhi di oggi, appare irripetibile. La biografia disegna la figura della Kandel dal

punto di vista privato senza tralasciare escursioni e tracciare gli spaccati temporali che l’hanno vista attiva e spesso protagonista della sua epoca.

Qui di seguito presento un estratto della mia nota critica suula biografia di Lenore Kandel dal titolo “ Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore”, pubblicata su http://www.poliscritture.it/ il 12 maggio 2023 – segue una composizione della poetessa e uno stralcio sempre dalla biografia scritta da Dianella Bardelli.

” ……

L’interesse intorno alla figura di L. Kandel è ampiamente giustificato per tutta una serie di motivazioni: poeticamente la sua produzione, gà presente dagli anni ’60, completa il quadro dei protagonisti della beat-generation, inserendo finalmente una personalità femminile di rilievo in un movimento che viene immancabilmente identificato con autori maschili quali Ginsberg, Corso, Kerouac, Ferlinghetti, W. Burroughs ecc…nel contempo la sua personalità e i temi da lei trattati la inseriscono all’interno di una triade femminile di poetesse quali Anne Sexton e Silvia Plath, che in maniera del tutto diversa e ognuna a suo modo originale, cercano di liberare la personalità e la sessualità femminile incatenate all’interno di un mondo borghese, moralista e restrittivo. Nella Sexton in particolare ( e a ruota anche in S. Plath ) il percorso di liberazione del corpo si frammenta e contorce nell’esprimere una sensualità angosciata e inquieta. Sensi di colpa ancestrali, echi di vagheggiati incesti affiorano, e la sessualità tende a liberarsi ma con ossessione, esprimendo una tensione esistenziale di perenne conflitto tra vita e morte.

Leonor Kandel al contrario compone un vero e proprio inno all’atto sessuale come celebrazione di vita e comunione tra corpo e spirito nella dimensione umana dell’amore, dove l’individuo si riconosce nell’altro senza riserve e fa dell’amore un’esperienza e una dimensione di innalzamento, nel più puro spirito hippy, di cui fu una delle figure di spicco. E’ stata una persona libera e anticonformista anche rispetto allo stersso mondo beat-hippy e underground , movimenti a cui aderirà nel corso della sua vita.

Avvenente e carismatica, stravagante e spregiudicata negli atteggiamenti e nelle scelte, anche amorose, si delinea non come uno spirito tormentato che vaga con intenti autodistruttivi, dissipando i propri giorni in afflizione e abusi di alcol e droghe, al contrario piuttosto un’entusiasta della vita che brinda sventolando un calice da bere tutto d’un fiato, fino alle amarezze finali. Anche per lei infatti il destino riserva un epilogo difficile e doloroso che la porterà a immergersi completamente nella poesia.

Le sue vicende biografiche e l’attività artistica saranno legate tra loro a doppia mandata sino alla sconparsa nel 2009 – così come il suo nome resta indissolubilmente legato al suo primo libro di successo  The Love Book, una breve silloge di sole otto poesie, e alla singolare vicenda giudiziaria di cui fu oggetto; attraverso il tentativo di impedirne la diffusione, il potere costituito cercò di allontanare le nuove generazioni dal fiorire dell’ideologia di un amore che si liberava finalmente dalle soffocanti chiusure borghesi e religiose  Ed è qui che entra a pieno titolo l’ultima opera di Dianella Bardelli, la biografia appunto di Lenore Kandel, dalla definizione accattivante e spiazzante “ Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore” per le edizioni Compagnia Editoriale Alberti., dove l’autrice narra e chiarisce i punti ancora oscuri o comunque poco conosciuti.

La biografia sotto forma di romanzo della Bardelli si snoda a ritroso attraverso l’intercalare di due voci: da una parte i brani del diario di L. Kandel, subito seguiti dalla voce della narratrice. In questo modo viene a delinearsi sia la dimensione intima e privata della poetessa … “

segue su http://www.poliscritture.it/2023/05/12/lamore-arcobaleno/

D. Bardelli

Dall’antologia «Collected poems of Lenore Kandel» (North Atlantic Books 2012) traduzione di Dianella Bardelli

L’amore è un’arte degli angeli
e noi siamo umani, tu e io
fallibili siamo, e fragili
e quindi più che perfetti
noi ci prendiamo tali rischi che attraversano il vuoto!
la perfezione è un paradiso statico
ma noi siamo umani, tu ed io, e quindi sogniamo
e lanciamo i nostri sogni oltre il margine finito
per sfiorare passando la certezza
di una tintinnante beatitudine
che fa risuonare i nostri sogni
obbligandoci a essere quell’arte
che gli angeli si sforzano di emulare

Dal Diario di Lenore 11 Gennaio del 1966 e alcuni giorni seguenti

Oggi ho incontrato un uomo molto bello Penso che verrà a vivere con me. Così almeno mi ha detto. Non vedo l’ora. E’ stato un colpo di fulmine per tutti e due. Lui è venuto a una lettura poetica alla cooperativa di scrittori che frequento con un suo amico. Quando sono entrati nella stanza hanno trovato una dozzina tra ragazzi e ragazze seduti per terra; formavamo un cerchio in mezzo al quale su un grande foglio bianco e tondo c’ erano una ventina di candele accese; 3 illuminavano quasi tutta la stanza che era in quel momento nel più completo silenzio. Stavamo tutti meditando. Più tardi Bill mi ha detto che lui e il suo amico si sono pentiti subito di essere venuti lì quella sera; non era quello l’ambiente che cercavano; quando avevano deciso di andare a dare un’occhiata a questo nuovo gruppo di poeti che si era creato da poco, avevano creduto di trovarsi di fronte al solito caos che c’era dappertutto in Hightsbury, spinelli, musica, gente che faceva l’amore e in mezzo a tutto questo poeti che si alzavano e alla maniera di Allen Ginsberg cominciavano a declamare a gran voce le loro poesie. Invece si trovarono in mezzo a una seduta di meditazione. Loro due si sono messi ad aspettare che quelle persone la smettessero di tenere gli occhi chiusi, accendessero la luce e facessero con loro un po’ di baldoria. Avevano anche sete e si sarebbero fatti volentieri una bella birra gelata. La nostra meditazione è durata una bella oretta a cui in fondo hanno partecipato a modo loro anche Bill e Ken. “Siete venuti a leggere le vostre poesie o ad ascoltare le nostre?”, ho chiesto a Bill. “ Noi non sappiamo scrivere poesie, ma ascolteremo volentieri le vostre, rispose Bill. “Va bene”,gli ho detto “unitevi a noi nel cerchio”.

Lenore e la poesia del corpo

Le poesie di Lenore contenute nel suo libro “The Love book ” nacquero dalla sua esperienza diretta. Lei aveva, come disse in un’intervista del 1968, una spiccata natura sensuale; era una sua caratteristica, di cui lei era pienamente consapevole e che considerava una sua peculiarità graziosa, un qualcosa che andava enfatizzato attraverso l’uso spirituale e ritualizzato dell’atto sessuale. Anche Bill, aveva, da un punto di vista opposto e maschile, questa caratteristica. Lenore accanto a questa forte propensione al sesso, viveva anche un’intensa vita spirituale. Fatta di meditazione, di letture, di preghiere. Come molti nel mondo degli artisti underground degli anni ’60, come Allen Ginsberg ad esempio, il sentiero spirituale di Lenore era eterodosso. Non andò cioè a far parte di un gruppo buddista o induista, come ce n’erano a San Francisco. Molti si erano invece convertiti ad una scuola specifica, con i suoi riti, parole e maestri. Avevano abbracciato un sentiero che li rassicurava, che faceva ritrovare loro un’identità, dopo che avevano rinunciato alla religione della loro infanzia, insieme a tutte le altre convenzioni familiari e sociale dell’America di quegli anni. La poesia di Lenore, sia quella erotica e psicologica che quella legata a temi sociali, è fortemente impregnata di spiritualità; quello che lei trovò nel suo cammino fu che l’essere umano non deve allontanarsi dalla sua animalità e nello stesso tempo non deve allontanarsi dalla sua natura spirituale. Lenore sperimentava continuamente in se stessa la presenza dell’animale e del divino sia nella sua vita quotidiana che nella sua poesia ed era convinta che “ogni animale contiene il suo dio, tutti gli dei sono sogni, tutti i sogni sono liberi”. E infatti in una sua poesia intitolata “A colui cui questo riguarda” scrive: Credimi quando ti dico che tu sei bellissimo/io sono qui e ti guardo fuori dalla visione dei miei occhi/e dentro la visione dei tuoi occhi e ti vedo e tu sei/un animale/e io ti vedo e tu sei divino e ti vedo e tu sei/un divino animale/e tu sei bellissimo/il divino non è separato dalla bestia, è la creatura totale che trascende se stessa/ il messia che è stato invocato è di nuovo qui/tu sei il messia che sta aspettando di nascere di nuovo nella consapevolezza/tu sei bellissimo; noi siamo tutti bellissimi/tu sei divino; noi siamo tutti divini/la divinità diventa visibile nella nostra autoconsapevolezza/accetta di essere quello che sei e illumina te stesso/attraverso la tua propria chiara luce/nell’arduo centro dell’amore. Se vogliamo paragonare Bill ad un archetipo vicino anche fisicamente a come lui realmente era, dovremmo parlare del mito dell’uomo selvaggio.

Informazioni su emmapretti

Poetessa e scrittrice collabora con numerose riviste italiane e straniere con poesie, traduzioni, recensioni e racconti. Ha pubblicato cinque volumi di poesia. L'ultimo libro è del 2010 " I giorni chiamati nemici" Sefeditrice. Per notizie più ampie e dettagliate rimando alla nota bio-bibliografica inserita all'interno all'interno della mia ultima raccolta di liriche " I giorni chiamati nemici " -Sefeditrice 2010 - Firenze www.sefeditrice.it http://www.sefeditrice.it/scheda.asp?IDV=2441
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