Come appassionata della scrittura breve non potevo non cimentarmi in un genere che amo molto, il racconto.
A mio avviso un genere letterario sottovalutato e negletto, guardato con sufficienza da critici e lettori, rifiutato perché non si vende.
A differenza della convinzione comune, la narrazione breve – che prima dell’ottocento si definiva novella – non rappresenta il cugino povero e smagrito del romanzo, ha le sue regole e una struttura meno labirintica ma non scarna o superficiale .
In questo particolare panorama letterario a mio avviso è assolutamente preferibile ai chilometrici romanzi sapientemente scritti e altrettanto velocemente consumati e dimenticati. La loro lingua è perfetta ma anche perfettamente omologata, al punto che in pratica è indistinguibile da un romanzo all’altro, in aggiunta per un racconto non troverete mai l’intervento di un ghostwriter e ciò che leggete potete scommetterci che è il prodotto dell’autore, un’opera assolutamente genuina, non scritta con l’intenzione di trasformarla in una sceneggiatura o serie tivù.
I racconti presenti in questa raccolta Le conchiglie hanno il naso schiacciato sono già apparsi su diverse riviste cartacee e online, rappresentano una produzione estesa nel tempo, che segue il mio continuo lavoro sul piano del linguaggio e intende dare uno spaccato della nostra società.
Emma Pretti, Le conchiglie hanno il naso schiacciato, edizioni Kolibris, 2024